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Cent’anni in dialogo: leggere e ascoltare la società che cambia


Nell’ambito degli eventi del Centenario dell’Università degli Studi di Milano, il Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche e il Dipartimento di Economia, Management e Metodi Quantitativi organizzano due giorni di dialogo tra università e società, intorno ad alcune questioni di rilievo sotto il profilo politico, economico e sociale. Ospiti illustri, docenti interni, rappresentanti delle istituzioni discuteranno dei temi attorno a cui sono articolate le diverse sessioni: immigrazioni, genere, welfare, lavoro, educazione. L’Università degli Studi di Milano s’incontra con le istanze del nostro tempo e valorizza la produzione di conoscenze in grado di contribuire al dibattito pubblico su nodi cruciali per il nostro futuro.

Ore 10:00Emergenze ambientali e spostamenti di popolazione: è un allarme fondato?

Tra le cause delle migrazioni, un’attenzione crescente viene dedicata alle emergenze climatiche e ambientali. Proiezioni allarmanti parlano di isole e zone costiere sommerse dalle acque, di avanzamento dei deserti, di zone coltivabili destinate all’abbandono. Di conseguenza, centinaia di milioni di abitanti sarebbero costretti a spostarsi da qui al 2050. Gli studiosi delle migrazioni sono tuttavia scettici, sottolineano i vincoli che la povertà pone alla mobilità e il corto raggio degli spostamenti per ragioni ambientali, essenzialmente interni. La sessione intende fare il punto su un tema molto discusso.

Ore 14:00La certificazione di genere può incidere sul divario di genere?

La questione delle disuguaglianze di genere è stata da tempo individuata come uno spreco di capitale umano, un vincolo per la competitività economica del paese, un elemento di arretratezza nei confronti con gli altri paesi avanzati, una delle cause del declino demografico, e non da ultimo come una forma d’ingiustizia sociale. La sessione porta in modo particolare l’attenzione sulla certificazione di genere all’interno delle aziende come uno strumento atto a individuare e rimuovere forme di discriminazione ancora diffuse

Ore 16:00Riformismo sociale 2.0: Italia e Europa di fronte alle sfide eco-sociali del terzo millennio

Sullo sfondo di pervasive trasformazioni economiche, socio-demografiche e tecnologiche, la “poli-crisi” iniziata un quindicennio orsono ha messo a dura prova la capacità di resistenza dei sistemi di welfare europei. Il mutamento climatico ha aperto un nuovo fronte di rischi, con vaste implicazioni anche sul piano sociale. A sua volta, la pandemia ha originato una inedita situazione emergenziale, che ha messo in evidenza la cruciale importanza, ma anche la fragilità, delle reti pubbliche di protezione. Studiosi e policy maker hanno sottolineato l’esigenza di un nuovo ciclo di riforme per “capacitare” il welfare state di fronte alle nuove sfide eco-sociali, anche grazie al rafforzamento della dimensione sociale UE. La sessione discuterà di questi temi, con particolare riferimento al caso italiano.

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Ore 10:00La regolazione del lavoro in uno scenario che cambia

La regolazione dell’impiego del lavoro è un argomento discusso da anni, tra istanze di competitività e domande di protezione sociale, tra difesa dei  diritti degli occupati e apertura ai giovani che cercano sbocchi professionali in grado di valorizzare le loro competenze e aspirazioni. Le questioni delle politiche attive del lavoro, del ruolo della contrattazione collettiva nazionale e decentrata, delle competenze rispettive delle istituzioni pubbliche e degli attori sociali, sono tra i principali argomenti sul tappeto.

Ore 15:00Test Invalsi dieci anni dopo: un primo bilancio

La questione della valutazione del sistema scolastico è da tempo un tema di discussione, non solo nell’ambito educativo, ma a livello istituzionale e sociale. L’Italia, seguendo un’impostazione condivisa a livello europeo, ha introdotto i test INVALSI, che consentono di proporre bilanci, individuare tendenze, formulare comparazioni fra regioni e a livello internazionali. La sessione discuterà risultati, pregi, limiti di questa politica

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