Dieci oggetti “narranti” per raccontare i primi cento anni dell’Università degli Studi di Milano. Questo è il senso del progetto “DIECI per 100: cento anni di ricerca UNIMI raccontati da dieci oggetti-simbolo” che è stato inaugurato in settembre nell’Aula Magna di Via Festa del Perdono 7 a Milano, e che prosegue in maggio con l’ottavo appuntamento.
OGGETTO 8: MODELLO DI MELA API STELLATO
“Una mela è una mela è una mela è una mela”.
Potremmo parafrasare così la celeberrima lirica di Gertrude Stein dedicata alla rosa, sostituendo al fiore profumato il frutto perfetto: la mela, appunto. Chissà cosa ne direbbe Umberto Eco, che nella sua analisi dei versi di Stein ci insegnava che una sola parola, ripetuta nel flusso della tautologia, può creare uno spazio libero da riempire di molti significati, di pensieri e sentimenti.
Come la rosa, la mela non è solo un frutto ma un simbolo: tonda, liscia, colorata, profumata, dolce al sapore o leggermente aspra; buona cruda ma anche cotta, con il dolce e con il salato, rimedio di tutti i mali nella credenza popolare. Rubata al paradiso terrestre, contesa da dee e regine, bersaglio di abili arcieri, corpo materiale dotato di massa, rappresentazione plastica della natura nella sua totalità o nell’incontro delle sue due metà ideali; caduta o raccolta, reintegrata come quella di Pistoletto o avvelenata come quella di Biancaneve, la mela ci è stata raccontata e rappresentata in mille modi.
Quante mele abbiamo oggi, e da dove arrivano?
Protagonista di questo incontro è una piccola mela dall’ insolita forma a stella, appartenente alla magnifica collezione pomologica Garnier-Valletti, comprendente circa 1700 modelli di frutti artificiali rappresentanti il panorama varietale frutticolo europeo del XIX secolo. I modelli sono stati acquistati nel 1871 direttamente dall’autore, il ceroplasta piemontese Francesco Garnier Valletti, da parte della Società Orticola Lombarda per creare un museo pomologico alla Regia Scuola Superiore di Agricoltura di Milano, divenuta Facoltà di Agraria nel 1935. Nato come oggetto di servizio, tecnico e didattico, oggi questo modello è un meraviglioso esempio di artigianato artistico, che va difeso e protetto con le più avanzate tecniche di analisi e di restauro dei beni culturali. La conoscenza e la conservazione del passato servono da ispirazione e stimolo anche per disegnare il futuro e ci invitano a riflettere su cosa è giusto conservare e cosa invece va cambiato, e come. Parleremo di come oggi si “progetta” una nuova varietà di frutto, e della proprietà intellettuale applicata a oggetti naturali e ripercorreremo insieme agli esperti alcuni passaggi importanti nella storia della scienza e dell’umanità, osservati dal punto di vista delle mele.
A coordinare l’incontro Ilaria Mignani, docente di coltivazioni arboree, con i suoi ospiti: Nicola Ludwig, fisico, Federica Marinoni, Ufficio Proprietà Intellettuale–UNIMI, Emanuela Grifoni, Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale–Consiglio Nazionale delle Ricerche.
L’evento sarà preceduto da una breve introduzione teatrale scritta e letta da Luca Borriello, studente in Comunicazione pubblica e d’impresa.
L’evento è compreso nel calendario della manifestazione FuoriOrticola 2024 e si svolgerà presso l’Auditorium del Museo di Storia Naturale, in Corso Venezia, 55.
Con il patrocinio del Comune di Milano e di Orticola di Lombardia.
La registrazione è obbligatoria e i posti limitati. I primi 100 partecipanti iscritti all’evento riceveranno in omaggio l’ottavo magnete della collezione “DIECI per 100”, che verrà consegnato in sede di registrazione.
Per l’occasione, sarà possibile ritirare alcuni pezzi dei magneti dei precedenti incontri, fino a esaurimento scorte e previa prenotazione via email all’indirizzo: centenario@unimi.it
Registrazione gratuita all’evento
Locandina dell’evento (PDF)
Per maggiori informazioni e richiesta di materiali relativi: centenario@unimi.it
Video Teaser dell’iniziativa