Dieci oggetti “narranti” per raccontare i primi cento anni dell’Università degli Studi di Milano. Questo è il senso del progetto “DIECI per 100: cento anni di ricerca UNIMI raccontati da dieci oggetti-simbolo” che è iniziato nell’autunno del 2023 e che riprende in settembre, dopo la pausa estiva, con il decimo e penultimo appuntamento.
OGGETTO 10: SUPERFICIE ALGEBRICA DI KUMMER
Esistono oggetti che non si possono vedere? Nel mondo della matematica, decisamente sì. Sappiamo tutti cos’è un triangolo, e ne possiamo vedere molti negli oggetti reali attorno a noi; ma ciò che vediamo non è il triangolo “in sé”, ma una delle sue infinite possibili rappresentazioni.
Numeri, figure geometriche, equazioni esistono, sì, ma in senso astratto; e, forse proprio per questo, risultano a volte così difficili da capire. La mente richiede uno sforzo per immaginare la realtà al di là delle normali percezioni. Se si oltrepassa questo scoglio appaiono mondi inaspettati, dove è possibile vedere ciò che prima si poteva solo immaginare.
È quello che succede anche con l’oggetto #10, la superficie algebrica di Kummer. Si tratta di un modello didattico in gesso della seconda metà dell’Ottocento che rappresenta la forma di una superficie algebrica così come la vedremmo nello spazio tridimensionale. È formata da una superficie curva in cui delle parti si toccano in alcuni punti, detti punti singolari. Otto di questi punti li possiamo vedere; ma ne esistono anche altri otto, immaginari, che potremmo vedere solo cambiando la nostra prospettiva.
Rappresentare ciò che non è rappresentabile è una delle sfide più grandi, per i matematici ma anche per artisti e scrittori, non solo di fantascienza. Rifletteremo su come siamo arrivati ad avere oggetti che sono fatti solo di linguaggio, come le icone sul nostro smartphone, e su come i linguaggi stessi della scienza, della natura e della letteratura possano dialogare tra loro, superando le difficoltà.
Ci sono cose, però, che è meglio non vedere e soprattutto non far vedere; ad esempio il PIN del bancomat o il codice per connettersi a un dispositivo wireless. Le curve matematiche sono uno strumento perfetto per nascondere segreti: scopriremo come gli informatici le utilizzano per crittografare e mettere al sicuro tanti nostri gesti quotidiani.
Nascosti e difficili da vedere sono anche gli indizi sulla storia degli oggetti. Anche un oggetto apparentemente “muto” come il modello della superficie di Kummer ha una biografia, come le persone: è nato e ha avuto una vita fatta di usi diversi. Ricostruirla richiede porsi le domande giuste e cercare con attenzione gli indizi nascosti.
Sarà un incontro ad alta densità di immaginazione, dove le asperità dei punti singolari si stempereranno dolcemente nelle morbide curve del pensiero e ci porteranno a riflettere su un futuro che è già presente.
A coordinare l’incontro Ottavio Rizzo, matematica, con i suoi ospiti: Andrea Visconti, informatica; Stefano Ballerio, lettere moderne; ospite esterna Roberta Spada, studi sociali sulla scienza e la tecnologia, Politecnico di Milano.
L’incontro sarà introdotto da un testo teatrale scritto da Monica Panigati, docente UNIMI, e letto da Sergio Longo, della compagnia teatrale UNIMI-Arcus.
L’evento si svolgerà a MOSSO, uno spazio sociale e culturale in Via Angelo Mosso 3, Milano, con inizio alle 18.30. Dalle 18.00 alle 18.30, prima dell’incontro, sarà possibile osservare da vicino la superficie di Kummer.
Con il patrocinio del Comune di Milano.
La registrazione è obbligatoria. I primi 100 partecipanti iscritti all’evento riceveranno in omaggio il decimo magnete della collezione “DIECI per 100”, che verrà consegnato in sede di registrazione.
Registrazione gratuita all’evento qui.
Locandina dell’evento (PDF)
Per maggiori informazioni e richiesta di materiali relativi: centenario@unimi.it
Video Teaser dell’oggetto
Video Teaser dell’iniziativa